sabato 7 maggio 2011

Banausico

Buonasera.
Circa un mese fa lo smargio mi ha detto: vado a comprare le sigarette, torno in un battibaleno. 

Non l'ho più visto. Che banale clichè, direte voi. Sarà, ma mi è tornato stanco morto solo poche ore fa. Io non so dove sarà stato tutto 'sto tempo.  Mi aspettavo, chessò, tornasse da un momento all'altro lasciandomi una lucertola sullo zerbino, un topo morto, un uccello a pezzi con le classiche piume sparse dappertutto. 
A volte lo fanno, portano doni. Invece niente. Niente di niente.
 
Riporto il nostro dialogo per farvi capire ciò che ho passato.

- Ciao smargi, bentornato.
- oh ciao. Non puoi sapere...
- ah no, non posso, no.
- ti ricordi la velina?
- e chi se la dimentica, quella.
- ecco, ero in tabaccheria e mi ha portato via.
- zum-pa-ppà
- MA E' VERO
- continua che mi sto divertendo
- allora: siamo stati a Frittole in vacanza, hai presente?
- ma ceherto! nel millecinque. per quello non chiamavi mai al cell, un sms, neanche una cartolina...
- vedo che capisci. Senti, è successo un fatto. Come posso spiegare? Un fatto... banausico.
- bana-che?
- banausico. Mhh: un'arte puramente meccanica... grettamente utilitaristica, interessata...
- hai fatto sesso!
- ma che volgarità! No! Certo che no. L'ho amata molto. In modo banausico.
- E siete felici?
- No. E' un'ingrata quella: un giorno le ho portato a casa cinque lucertole e due uccelletti morti di fresco per farle un grande regalo, e mi ha lasciato. Ci credi? Pazzesco. Ha detto che sono una bestia.
- valle a capire le veline.
- ma 'nfatti, guarda.

- e allora sei tornato.
- Qua sto, no?
- E ti vedo, sì.



Quindi, care genti che passano per questo ameno loco col calesse,  accostiamoci con regalità  alla parola di questa primavera stramba, fatta di uccelletti e lucertole morte sugli zerbini di casa. Vi suggeriamo quindi:

Banausico

agg. (pl. m. -ci; f. -ca, pl. -che)
raro, lett. Di arte puramente meccanica
estens. Grettamente utilitario, interessato: morale banausica


Come al solito il gioco consiste nel creare una frase, una poesia, una filastrocca, un gioco di parole, insomma: usate banausico un po' come vi pare. Potete anche portare lucertole e ucceletti spennati: lasciare sullo zerbino di via Verdi, 37. Frittole.